Come avvicinarsi allo sport senza stressarsi

Gli errori da evitare e le soluzioni per iniziare nel modo giusto

no stressLo sappiamo tutti: l’esercizio fisico migliora notevolmente l’aspettativa di vita, riduce il rischio di malattia e fa vivere meglio, rendendoci in grado di affrontare le attività quotidiane e vivere al massimo tutte le possibili esperienze positive che richiedono una certa efficienza fisica.
Ma nonostante questa consapevolezza, sono pochi coloro i quali riescono a passare dalle parole ai fatti. Secondo l’Istat, soltanto il 33% della popolazione italiana pratica sport in modo abbastanza regolare. I numeri sono certamente in aumento rispetto al passato, ma rivelano che chi pratica esercizio fisico regolare è ancora in minoranza e chi inizia ha una certa propensione ad abbandonare.
Proviamo a capire le ragioni di questo fenomeno, analizzare gli errori più frequenti in chi inizia a praticare uno sport e ricavare qualche suggerimento utile per aggirare gli ostacoli.

Errore n° 1: iniziare con troppa intensità.

Oggi i metodi d’allenamento ad alta intensità godono di grande popolarità. Certamente, rappresentano un modo per ottenere risultati rapidi, riducendo la durata delle sedute e rendendo gli allenamenti vari e divertenti. Se sei sedentario da molto tempo, però, non è mai una buona idea iniziare a praticare esercizio fisico ad alta intensità, senza passare per un periodo di adattamento iniziale. Al di là della maggiore probabilità di incorrere in qualche infortunio, il rischio principale è quello di associare lo sport alla sofferenza e iniziare a sfruttare qualsiasi pretesto pur di starne alla larga.
Come prevenirlo: inizia qualsiasi programma d’esercizio fisico a intensità moderata o, almeno, prevedi un’alternanza tra fasi d’allenamento a intensità moderata e brevi periodi a intensità più vigorosa. In questo modo darai tempo al tuo corpo e alla tua psiche di adattarsi e di imparare a gestire un carico progressivamente crescente.

Errore n° 2: darsi un obiettivo poco realistico.

Talvolta le aspettative che abbiamo riguardo i risultati sono eccessive e vengono facilmente disattese. Il risultato? In poco tempo, si perde interesse nei confronti dello sport, perché gli sforzi non sembrano essere adeguatamente ricompensati.
Come prevenirlo: fissa obiettivi a medio e breve termine, impegnativi ma alla tua portata.

Errore n° 3: allenarsi con troppa frequenza.

Succede molto spesso: lo sport più intenso che hai praticato negli ultimi 10 anni è stata la navigazione sul web, eppure, per qualche motivo, hai deciso che da domani inizierai a vivere e ad allenarti tutti i giorni come un atleta olimpionico, nella convinzione di poter ottenere tutto e subito. Niente di più sbagliato: all’inizio vedrai rapidi miglioramenti, che presto però lasceranno il posto a disturbi di varia natura e a un ristagno della prestazione.
Come prevenirlo: comincia con una frequenza di tre o due allenamenti a settimana, ricordando che l’elemento più importante, all’inizio è la regolarità. I risultati arriveranno lo stesso, ma saranno più stabili e duraturi. In seguito potrai aumentare la frequenza e ottenere risultati di livello superiore.

Errore n° 4: praticare attività poco gradite

Se un’attività o uno sport proprio non ti va a genio, lascialo perdere. Finirai per odiarlo e ogni scusa sarà buona per saltare la seduta.
Come prevenirlo: oggi la disponibilità di attività non è un problema. Ci sono centinaia di sport da praticare, in luoghi diversi, anche con attrezzature minime e con minima spesa. Devi solo trovare quello che fa per te!

Errore n° 5: allenarsi senza un obiettivo e senza motivazione.

I personal trainer si trovano spesso a fronteggiare un atteggiamento “iper conservativo” da parte di chi inizia un programma d’allenamento, il classico mettere le mani avanti dicendo: “non ho obiettivi, non mi aspetto chissà che”.
Questo atteggiamento nasce da un equivoco: quello di credere che i propri desideri e le proprie aspettative non meritino impegno, programmazione e costanza. In realtà, ogni obiettivo ha una sua dignità se è rilevante per l’individuo. Questo vale tanto per l’atleta che compete per il vertice, quanto per una persone che vuole migliorare la densità ossea e contrastare l’osteoporosi, sconfiggere il mal di schiena, migliorare l’aspetto fisico oppure non sentire più le gambe pesanti dopo il lavoro. Ogni obiettivo è assolutamente personale e degno di considerazione. Al contrario, credere che i propri desideri e obiettivi non meritino impegno, costanza o programmazione porta inevitabilmente ad affrontarli con superficialità e attribuendogli una priorità bassissima. La conseguenza è che il risultato stenterà ad arrivare e ogni piccola difficoltà sembrerà un limite insormontabile.
Come prevenirlo: qualunque sia il tuo obiettivo, ricorda che non è una ragione di vita, ma è comunque qualcosa di importante, perché è un passo in direzione di una migliore qualità di vita. Dagli la priorità che merita!

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